mercoledì 30 aprile 2008

Persone Eccezzzzzzzzzzzzzzzzzzionali!!

Tra le Tante persone eccezionali che conosco e che continuo a conoscere anche da queste parti, stanotte il mio pensiero va a Tommy, UOMOZ, che ha fatto un gesto da persona con il cuore grande grande!
Ti ho pensato, sei un grande!!!

www.admo.it

N.

domenica 27 aprile 2008

Mayo

Carichi come bambini…
Giacomo, l’emodinamista, si stava dannando da una settimana con l’organizzazione del torneo, l’acquisto delle pettorine, il materiale per costruire una porta di calcio…
E così, alle due di un pomeriggio che definire afoso sarebbe un’eufemismo per noi kawagya, partiamo con jeep e pulmino pieni in direzione Mayo.

Mayo, il campo profughi che accoglie migliaia di persone proveniente dal Darfur, dal sud Sudan, e da altre zone limitrofe, è nei sobborghi di Khartoum, ed è una vera propria città nella città.
Emergency da qualche anno ha aperto in questo campo profughi una clinica pediatrica, dove Andrea, il pediatra, e Attilia, l’international Nurse, visitano ogni giorno decine di bambini.
Con la spinta energetica di Giacomo e altri abbiamo deciso di passare il nostro venerdì pomeriggio organizzando un torneo di calcio per i bambini di Mayo.
Quando siamo arrivati e abbiamo cominciato i lavori di allestimento del campo da calcio, i bambini hanno cominciato ad arrivare pian piano, e non solo i bambini.




Le squadre erano già organizzate, quindi, allestito il campo, fischio di inizio e in campo i giocatori.
Belli, nelle pettorine verdi e arancio, agili e scattanti rispetto alla maggior parte di noi che si trascinava con fatica verso una qualsiasi sorgente di acqua.






Due ore di partite, torneo a eliminazione diretta, e finale con premiazione di Primo e secondo.
Non vi racconto quale squadra ha vinto, sarebbe irrisorio.




Uno spettacolo…
Tanti volti strani, sorridenti, stupiti, divertiti, sorpresi…
I nostri e i loro…
N.

lunedì 21 aprile 2008

Deserto

"Cosa faccio, vado a non vado?!"
Ci penso 5 nanosecondi e poi l'ovvia risposta....
VIA....
Rotolando giù da una duna vedo la sabbia, poi il cielo al tramonto, e poi sabbia, ovunque...sabbia in bocca, su tutto il corpo, nelle orecchie, nei capelli poi rotolo e vedo per un secondo gli altri...sabbia e cielo....è bellissimo!!
Siamo partiti in fretta e furia dopo aver lavorato per riuscire a vedere il tramonto nel deserto, e adesso ci siamo.

Arrivata in fondo alla duna guardo gli altri che ridono e io rido con loro...
Sereni...
Sembra di essere lontano anni luce da tutto...da quello che stiamo facendo quì, da quello che abbiamo lasciato in Italia chi da qualche mese, chi da poche settimane...
Così surreale che sembra quasi di vederci da fuori.

Poi, dopo aver goduto per un pò i piaceri della sabbia calda ci avviciniamo al campo dove passeremo la notte: una struttura centrale dove si mangia e le tende intorno...
Suggestione...
Ceniamo su un terrazzo e la situazione sembra ancora da film, noi e il deserto.
Ci divertiamo, parliamo e raccontiamo in assoluto relax...
Passiamo la notte un pò nelle tende un pò fuori, e la mattina (che parte con un Isciallah scritto sulla sabbia) andiamo a visitare il sito archeologico di Meroe, forse l'unica risorsa turisto-culturali del Sudan...
Ma dimenticatevi il biglietto d'ingresso e queste cose europee...ci sono queste piramidi in mezzo al deserto, ci si arriva e le si visita...
Fa strano dopo tutti questi anni di pellegrinaggi vari non pagare il biglietto d'ingresso, non trovare il custode, non trovare illustrazioni guidate del sito, non avere un'audioguida che ti racconti le immagini che ti scorrono davanti...
Ma quì, adesso, farebbe molto più strano il contrario...

Ci spostiamo a Naga, e poi ancora alla sesta cataratta sul Nilo...
Ma come ha detto qualche grande pensatore di cui non ricordo, la cosa importante non è la sola metà...è anche il viaggio...
L'Africa e il deserto, questa Africa e questo deserto strano fatto di rossi, arancio e gialli, che in un attimo, grazie al Nilo, si trasformano in tutte le sfumature del verde....

E per finire la giornata al ritorno andiamo incontro a una tempesta di sabbia, la vediamo da lontano e ci entriamo dentro...sempre per non discostarsi dal surreale...

Ottima avventura, ottimi compagni di viaggio....
N.







venerdì 18 aprile 2008

Alcune ragioni...

Allargo il blog ad altri...Ho chiesto a Paolo, il ragazzo della foto, uno dei compagni di viaggio, di scrivere qualcosa sulle tante ragioni del nostro essere qui'...
Eccolo.
Grazie.

A Nadia e le sue amiche e i suoi amici.
Ciao a tutti, mi chiamo Paolo e sono uno dei quasi cinquanta colleghi di Nadia, che, proprio come lei, ha aderito, da poco più di tre mesi, a questa missione sudanese, mixando avventura, capacità di adattamento, desiderio di nuove esperienze e spirito missionario.
L’ospedale che abbiamo trovato a 6000 Km di distanza dall’Italia, nella periferia di una città come Khartoum (megalopoli arabo africana da più di 7 milioni di abitanti), è apparso a tutti noi come un miraggio, un gioiello di tecnologia ed un esempio svizzero di pulizia ed organizzazione, costruito da poco più di un anno, per diventare un centro cardiochirurgico all’avanguardia.
Il modo in cui viene gestito, il tipo di patologia che va a curare ed i costi che questa struttura richiede per il trattamento chirurgico della patologia cardiovascolare, ha imposto in tutti noi un’ ampia riflessione.
Il Sudan, paese in pieno sviluppo economico, che grazie allo sfruttamento delle risorse petrolifere ed al conseguente ingresso di capitali stranieri, vede un graduale miglioramento delle condizioni di vita di alcuni dei suoi cittadini, rimane pur sempre un paese dell’Africa subsahariana, pieno di contraddizioni sociali, di povertà ancora tangibile ai margini delle sue nuove strade asfaltate.
Ed allora, perché un ospedale gioiello, che tratta chirurgicamente, patologie cardiache a costi tanto elevati, in piena Africa?
La risposta è parzialmente intuibile analizzando il nome del nostro centro (Salam Center significa Centro della pace) e viene puntualmente confermata, giusto per spazzare ogni nostro “periodico” dubbio, dal medical coordiantor della missione.
Il Sudan è il più grande per estensione, dei paesi africani e confina con nove stati (Chiad, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, Eritrea, Kenya, Libia ed Uganda) i quali, a causa dell’instabilità politica e delle continue guerre di confine, hanno potuto “comunicare” pochissimo negli ultimi decenni, stanziando così, sempre molti fondi per lo sviluppo bellico e sempre troppo pochi per l’assistenza sanitaria.
Emergency, con la costruzione del Salam Center e la prossima realizzazione di centri satelliti in ognuno dei nove stati confinanti, si propone di creare un network sanitario, in grado di fare fronte alle esigenze cardiologiche /cardiochirurgiche di questa immensa area subsahariana e contemporaneamente, incrementare i rapporti di politica estera e di cooperazione tra Sudan ed i nove stati confinanti, che altrimenti, difficilmente ed in maniera autonoma, sarebbero potuti migliorare.
Un progetto dunque, in grado di fornire un programma di “assistenza politica” su larga scala, a paesi che non hanno quasi mai cooperato, mediante una piccola, ma curatissima “scusa sanitaria”.
Io, Nadia e tutti gli altri nostri colleghi, siamo dunque consapevoli, o meglio, ci auguriamo, che il bypass aortocoronarico, o la sostituzione valvolare che eseguiamo ogni giorno, non stiano cambiando la vita di un solo paziente, ma contribuiscano a salvare, o perlomeno a migliorare, l’esistenza di milioni di sudanesi e dei loro confinanti, del tutto (e forse per sempre) ignari dell’esistenza di un Salam Center.

venerdì 11 aprile 2008

Racconti...

Oggi è venerdì, giorno di riposo, e quindi non ho la stanchezza, che a volte si trasforma in pigrizia, per scrivere.
Le mie giornate dal sabato al giovedì trascorrono veloci in ospedale: tre interventi al giorno e mille cose da fare o che vorresti fare e in un'attimo sono le 21 e non te ne rendi conto. Dovrebbero creare giornate di 30 ore, ma forse anche quelle poi non basterebbero...
Il progetto dell'ospedale va avanti bene, e con la fatica di tutti riusciamo ogni giorno ad operare persone cardiopatiche che arrivano non solo da tutto il Sudan, ma anche dagli stati confinanti.
In questo perido c'è un gruppo di pazienti eritrei, e uno di loro, prima di addormentarsi sul tavolo operatorio mi ha fatto promettere di essere un giorno sua ospite ad Asmara....Insciallah!!

La cosa che penso stupisca gran parte di noi, persone occidentali provenienti da un mondo completamente diverso, per ritmi e stili di vita, è vedere queste persone, spesso con storie dolorose alle spalle di malattia e alcune provenienti da zone di conflitto, con il sorriso sempre sulle labbra, e una parola buona sempre...
Quando la gente ti incrocia quì sorride sempre, e chiede "Tamam?" (Tutto bene?!).
Questa cosa diventa positivamente contagiosa, e ogni volta che incroci qualcuno bianco, nero, giallo o verde che sia, ti viene da chiedere "Tamam?"!!!
Per il resto, il poco tempo in cui non si lavora, si cerca di stare un pò insieme, raccontandosi e ascoltando, storie di vita e di esperienze...di gente che è stata in Afganistan, in Mozambico, in Sierra Leone, a vivere esperiene simili.

Ieri sera abbiamo fatto una festicciola sul terrazzo (il cosiddetto Karuf on the roof - l'agnelo sul terrazzo) per salutare altre due persone che sono arrivate e fine missione.
Ottima la cena, ottima la compagnia e ottima anche la musica, che in pieno stile italiano e molto poco sudanese è sfociata in balli latino americani, con noi ballerini improvvisati a passo di salsa!! Fantastico!!

Oggi dopo aver dormito finalmente fino a tardi sono salita di nuovo on the roof per aiutare le mia abbronzatura...credo sia la prima volta che vedo delle nuvole da quando sono arrivata...mi faccio una domanda e mi do una risposta?!!
Colonna sonora della gionata è stata "canzoni per piangere, canzoni per ridere" created By Chicca e Safari, created by Lorenzo....Mi sentivo a casa, ma la casa dov'è?!!!
Un abbraccio a tutti, a quelli che scrivono sul blog, a quelli che lo leggono ma non scrivono perchè non sanno bene cosa scrivere (mi piace anche solo il Ciao Nadia!!) e a quelli che il blog non lo leggono, ma che sento in altro modo!
A presto dal Sudan, Insciallah, as usual!!
N.


lunedì 7 aprile 2008

Fantastico, ovvio!!

Dovevo pubblicarla...la mail che mi è arrivata ieri sera e che ormai so quasi a memoria...bella bella bella!!
Grazie di cuore a chi l'ha scritta e mi ha fatto sorridere!!

Carissima,
la situazione è questa: io e ly al pc, in skype: mi ha comunicato che ha acquistato i biglietti, per il 30 maggio, Milano... concerto del Jova...
Siamo lì che ce la chattiamo.... quando sento il Pippone nazionale che annuncia l'arrivo di Lorenzo Cherubini, Jovannotti
"Ly, rai 1, c'è Jova" e mi fiondo davanti alla tv..."

Allora: giacca nera, camicia bianca, cravatta rossa... BELLO COME IL SOLE!!!!!!! commenta che potrebbe essere la seconda volta che si veste in quel modo, che non si sente proprio a suo agio, ma l'ha fatto per sua figlia, che si lamenta sempre che gli altri papà si vestono sempre in giacca e cravatta....e gli ha detto "babbo mettila anche tu".... fantastico ovvio!!!!!
Jeans, scarpe da ginnastica nike, usate... vissute.... fantastico no!!!!!
Canta "serenata rap"... e Baudo evidenzia il fatto che l'ha fatta cantare anche a Pavarotti (occhi lucidi di Lorenzo)... fantastico ovvio!!!!
Poi parlan della piccola Teresa, (co foto di lui e la picco appena nata) e Baudo riporta una frase di Lorenzo: "quando è nata è cambiata la mia vita... prima c'era il fiume ed ora c'era il mare" ; Pippo commenta che davanti ad una creatura così piccola c'ha visto l'immensità del mare.... Lorenzo commenta che son due le cose che ti cambiano davvero dentro, che ti modificano nel profondo: quando qualcuno arriva... quando qualcuno va.... (occhi lucidi)... pelle d'oca...
Fantastico ovvio!!!!
Canta Bella, Pippo gli dice di dedicarla alla figlia, ma il Jova ride e dice, "questa canzone è nata per la madre.... ma va bene uguale per Teresa"
fantastico Ovvio!!!!!!!
Il Pippone dice che sa che sua (del Jova) nonna Ada, ha sognato Lorenzo coi capelli bianchi, tirati indietro che scrive davanti ad una macchina da scrivere.... Lorenzo ricorda con orgoglio la nonna, dice che in quel momento c'è tutta la famiglia davanti alla tv... che ai giornalisti non piace quando i personaggi parlano della loro famiglia in questo modo... ma che lui ne era orgoglioso e che, insomma, li salutava tutti... e commenta che se il sogno della nonna dovesse diventare realtà lui ne sarebbe felicissimo, gli piacerebbe molto scrive, anche se ora la cosa che gli regala tante emozioni, che lo rende davvero felice è scrivere canzoni... quando c'azzecchi la frase giusta... quando sei sul palco e canti un conerto.... fantastico ovvio!!!!

Conclude cantando "A te" che è dedicata alla Francesca, come tutte le canzoni d'amore, ma che come ovvio che sia ognuno se la deve fare sua.... già fatto
fantastico ovvio!!!!

Durante l'intervista ha anche detto che se è vero che tutte le strade portano a Roma, lui le ha prese da Roma per andare a conoscere il mondo...
Ha detto che è vero: ha avuto la grande fortuna d'incontrare grandi personaggi... e ha aggiunto che è successo quasi per caso... che succede perchè ci si crede davvero, ci si crede così tanto che non può che accadere.... te li trovi lì davanti
Fra i personaggi citati non è mancato Gino Strada, con Emergency.... fantastico ovvio!!!
Nady, prima o poi, ne sono certa, ci credo davvero lo incontreremo... ce lo avremo davanti e non solo nei sogni!!!!
E' un grande e va conosciuto!!!!!

ovvio che fare play /rec, sarebbe stato troppo intelligente... ma a parte che non credo di poterlo fare, in quel momento ero troppo esaltata...
e il mio pensiero è volato a te... sarebbe stato bello essere telepatiche e potertelo far vedere col pensiero...
vabbè accontentati del mio strampalato racconto..... fantastico, ovvio, no?????
ti stranfogno di abbracci

Ai miei pensieri...

FANGO

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede

ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango



Una dedica speciale....
A mio fratello e al nostro ascoltare fin da piccoli insieme il Jova...
A Lilly, e al suo prodigarsi e al suo esserci per me il 30 maggio...
A Chicca, e alla sua appassionata descrizione dell'intervista a Lorenzo....Fantastico ovvio....l'ho vista pari pari con i tuoi occhi...
Alla Gnany, e a tutti i nostri ripassi automobilistici delle sue canzoni, e all'assoporare piano Safari...
A Gianky, perchè anche lui apprezza...
A Manuele, che come me ha Safari come unico cd quì in Sudan...
E perchè no, a Lorenzo, perchè come ha detto lui certe cose succedono perchè ci si crede così tanto che non può che accadere...





Siete i miei pensieri.
N.

venerdì 4 aprile 2008

Lontano

Lontano, piano il tempo, pensieri a metà
sul soffitto macchie d'umidità,
nelle tasche le briciole della realtà.


Lontano, quando è tardi e si chiudono i bar
dentro un'auto fra fumo e ansietà
o davanti ad un portone.
E lontano,
respirando l'odore che da
una nuova o qualunque città
regalandoti al primo che ti chiamerà.
E lontano,
mille miglia, due passi da me
non vedere l'azzurro che c'è
non cercare più niente.
Dentro il futuro
sospinti da venti del nord
tra forze selvagge
che le chiamano e le portano con sè
tra stelle cadenti
speranze che volano via
nei ricordi sbiaditi di un domani
naturale follia.
Lontano,
dentro a case di malinconia
con la noia che fuori è follia
solo per la tua strada.
Lontano, occhi al buio che guardano giù
appoggiarsi ad un muro per star sù
e abbracciare la notte.
E lontano,
cuore gonfio di curiosità
affacciati su quel che sarà

vedere partire l'ultimo tram.
E lontano, ma quando
senza alcuna ragione, un perchè
ritrovarsi a cantare alle tre,
una canzone d'amore per te